xSammarco...spulciati il catalogo NuZoneGears...
Lo'...chi ti dice che non ho un singolo in uscita su Armada dopodomani?
xSammarco di nuovo : la dance made in Italy concepita come 15 anni fa non tornerà mai più, facciamocene una ragione. Non c'è interesse nel reinventarla, nel rinnovare, nel creare sonorità "nostrane" come c'era prima. Il mercato musicale si è troppo internazionalizzato, ci si regge, si continua a produrre solo nella speranza di vendere qualcosa "nel mondo", di allinearsi ai vari Guetta, Sinclar ecc e non è un caso che gli artisti italiani non fanno più niente di nuovo da una decina d'anni.
C'è chi prova a fare i cloni del sound del momento, prima il giretto alla Fedde Le Grand, poi il basso alla Marchi, ora i synthoni alla Swedish, c'è chi prova a fare semplicemente buona dance attuale come il Molly, visto he è quello che ha sempre fatto, ma si tratta sempre di prodotti fini a sè stessi che non possono certo far pensare ad un discorso "dance made in Italy".
Il prodotto "dance made in Italy" era basato su diversi fattori: dovevi uscire su certe etichette, andare in classifica su Deejay e per fare l'en plein finire sulle loro compilation. Così avevi successo, sia che entrare in questo giro fosse una conseguenza della forza di un tuo disco (vedi D'Agostino), sia che fosse la causa, vedi i prodotti dei vari Molella, Prezioso, Fargetta.
Poi ovviamente questo meccanismo aveva il potere di ripercuotersi sulle vendite e qui parliamo di singoli in vinile e cd che i dj dovevano comprare perchè di fatto funzionavano. Con la pirateria questo ingranaggio si è inceppato e poi definitivamente spaccato.
Insomma ..."dance made in Italy" può significare che musica da ballare prodotta da artisti italiani e in questo senso ne abbiamo a bizzeffe che si dsitinguono nella scena mondiale, da Gaudino a Benassi, da Marchi a Get Far, da Picotto a Ottaviani. Ma pensare ad una dance italiana concepita come un filone di sonorità che tutti producono e tutti suonano, questo no, non vedo nè possibilità, nè motivo per farla.